Affari a gonfie vele per le imprese di Trieste,Gorizia e Pordenone

Non tutta l'industria è stata messa in ginocchio dal lockdown e dalla pandemia. Ci sono numerose imprese manifatturiere che hanno aumentato la produzione. Confindustria Alto Adriatico ha raccolto i numeri

Le espressioni usate dagli addetti ai lavori sono "a pieno regime" oppure "in crescita", o "andamento positivo" o addirittura "situazione di effervescenza". Parliamo del sistema produttivo delle province di Trieste, Pordenone e Gorizia, le imprese che fanno capo a Confindustria Alto Adriatico.
Qualche esempio: Electrolux nello stabilimento di Porcia aveva programmato, prima del Covid, 850mila pezzi. Alla fine di questo incredibile 2020 ne produrrà 880mila.

Nel settore automotive, che sembrava devastato dal lockdown, la Brovedani di San Vito al Tagliamento ha più ordinativi di quanti ne avesse prima del coronavirus.
Medesima situazione per le imprese del settore legno-arredo, in effervescenza. Producono a pieno ritmo le imprese di prodotti di lusso (come la Jacuzzi) e quelle dei segmenti medi. Dalle piccole e medie imprese, alle più grandi.

Il portafoglio ordini del colosso Fincantieri è intatto, e a fine settembre sarà consegnata la centesima nave da crociera, la Enchanted. Si prevedeva un autunno caldo e difficile nelle fabbriche. La difficoltà sarà star dietro agli ordinativi.

E soprattutto nelle imprese maggiori, è massiccio l'impiego del lavoro agile: in Electrolux è in smartworking fra il 50 e l'80 per cento dei 750 colletti bianchi, in Fincantieri 300 su 1500, alla Illycaffé il 90 per cento, alla Wartsila 500 su mille.