Contratti a termine, persa un'assunzione su due nei primi sei mesi del 2020

Le ripercussioni della pandemia sul mondo del lavoro. In Fvg: le nuove assunzioni con contratto dipendente sono scese del 40% . Cresciuto del 13 % il ricorso agli ammortizzatori sociali

Un brusco calo delle assunzioni: come immaginabile, si fanno sentire sull'occupazione e sui nuovi contratti gli effetti del coronavirus in regione. Nei primi sei mesi dell'anno, ci sono 33.000 nuovi rapporti di lavoro in meno nel settore privato in Friuli Venezia Giulia. Lo rende noto una elaborazione dell'ires sui dati istat: le nuove assunzioni con contratto dipendente sono scese del 41,8% rispetto allo stesso periodo del 2019.

La flessione ha riguardato tutte le tipologie contrattuali ed è stata particolarmente accentuata per i rapporti che prevedono un termine, in particolare per le assunzioni in somministrazione e per quelle stagionali. Si è persa un'assunzione su due.
 
Il periodo marzo-maggio, come era prevedibile, ha registrato un vero e proprio crollo dei flussi di assunzione rispetto allo stesso periodo del 2019 (complessivamente -62,4%), ma il mese più critico è stato aprile, dove in regione non si è praticamente assunto: -81,7%, azzerando le chiamate stagionali.

Sempre nel primo semestre 2020 sono diminuite anche le cessazioni dei rapporti di lavoro (-20,5%). Per quanto concerne le motivazioni, la flessione maggiore ha riguardato quelle di natura economica (-36,3%), anche per effetto del blocco dei licenziamenti introdotto dal Governo.

In aumento anche le domande di disoccupazione: su base annua le domande di prestazione NASpI, che riguarda i dipendenti del settore privato, passano da 14.685 a 16.646 (+13,4%, di poco superiore al +12,2% registrato a livello nazionale), a riprova della fase di difficoltà del mercato del lavoro.