Icgeb e Azienda sanitaria, il cortisone per curare il Covid-19

Il protocollo è ormai adottato da una quarantina di ospedali. Riduce del 71% per cento la mortalità nei casi gravi

Un protocollo medico che ha dimostrato di essere capace di ridurre del 71% il rischio di mortalità nei casi più gravi di polmoniti da coronavirus. Lo ha condotto l'Icgeb, Istituto di ingegneria genetica e biotecnologia di Trieste, insieme all'Azienda sanitaria, e in collaborazione con 14 centri nazionali e internazionali, compresi il San Giuseppe e il Sacco, di Milano, e lo Spallanzani di Roma, oltre che con la fondazione Crt. Un protocollo che ormai viene adottato da più di quaranta ospedali nazionali e internazionali, e che si è dimostrato una delle poche cure realmente efficaci contro il Covid-19.

Lo studio è stato presentato in una videoconferenza, dalla sede della fondazione triestina, dai responsabili delle realtà coinvolte. Il protocollo - è stato detto nell'incontro - si basa sull'uso dei cortisonici, ormoni prodotti in condizioni normali dalle ghiandole surrenali, cui la malattia impedisce di funzionare adeguatamente. Una situazione su cui si interviene con un farmaco già noto e relativamente economico, a basse e prolungate dosi, per contrastare l'infiammazione che colpisce prima il polmone e poi gli altri organi.


(Nelle interviste il direttore della struttura complessa di Pneumologia di Trieste, Marco Confalonieri, e il direttore di ICGEB Lawrence Banks)