Scuola, niente campanella alle 9 in Fvg
Vertice su istruzione e trasporti, con assessori, Ufficio scolastico regionale e aziende del tpl secondo le quali "il limite dell'80 pc è sempre rispettato, tranne alcune criticità".
Niente ingresso a scuola alle 9 per gli studenti del Friuli Venezia Giulia, la prima campanella continuerà a suonare tra le 8 e le 8.30 per tutti.
La linea emersa stamane (21 ottobre 2020) dal confronto fra Regione, Ufficio scolastico regionale, aziende di trasporto pubblico locale e ferroviario conferma che l'orario posticipato indicato tra le ultime misure anti-contagio del governo per alleggerire i mezzi pubblici, in regione non è praticabile come già anticipato dai presidi.
Diversamente si rischia di lasciare a piedi e non riuscire a riportare a casa molti studenti, rimarca l'assessore ai Trasporti Pizzimenti.
I pochi istituti che in regione hanno optato per gli ingressi scaglionati, a quanto risulta lo hanno fatto per problemi di spazi interni.
Per ora dunque nessuna variazione agli orari già impostati da scuole e bus salvo esigenze e criticità specifiche che saranno risolte al momento, anche con corse aggiuntive, assicura Pizzimenti, che terrà monitorata la situazione.
Il tetto dell'80% di occupazione sui mezzi pubblici è sempre stato rispettato, ribadiscono le aziende di trasporto segnalando qualche problema sull'extraurbano a Gorizia e sull'urbano a Trieste e aggiungendo che eventuali corse in più dipendono da risorse dedicate attese dal governo.
L'assessore all'istruzione Rosolen insiste sull'importanza di un coordinamento tra le scuole e la Regione per definire un piano di emergenza.
Una strada che la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Beltrame afferma di aver già intrapreso con i presidi e che è in linea con le indicazioni sul da farsi ricevute in queste ore dal ministero dell'Istruzione e chiarisce che gli ingressi scaglionati non sono comunque obbligatori e che in caso di un aggravarsi della situazione contagi spetterà alle Regioni decidere quali contromisure far adottare alle scuole.
La linea emersa stamane (21 ottobre 2020) dal confronto fra Regione, Ufficio scolastico regionale, aziende di trasporto pubblico locale e ferroviario conferma che l'orario posticipato indicato tra le ultime misure anti-contagio del governo per alleggerire i mezzi pubblici, in regione non è praticabile come già anticipato dai presidi.
Diversamente si rischia di lasciare a piedi e non riuscire a riportare a casa molti studenti, rimarca l'assessore ai Trasporti Pizzimenti.
I pochi istituti che in regione hanno optato per gli ingressi scaglionati, a quanto risulta lo hanno fatto per problemi di spazi interni.
Per ora dunque nessuna variazione agli orari già impostati da scuole e bus salvo esigenze e criticità specifiche che saranno risolte al momento, anche con corse aggiuntive, assicura Pizzimenti, che terrà monitorata la situazione.
Il tetto dell'80% di occupazione sui mezzi pubblici è sempre stato rispettato, ribadiscono le aziende di trasporto segnalando qualche problema sull'extraurbano a Gorizia e sull'urbano a Trieste e aggiungendo che eventuali corse in più dipendono da risorse dedicate attese dal governo.
L'assessore all'istruzione Rosolen insiste sull'importanza di un coordinamento tra le scuole e la Regione per definire un piano di emergenza.
Una strada che la dirigente dell'Ufficio scolastico regionale, Beltrame afferma di aver già intrapreso con i presidi e che è in linea con le indicazioni sul da farsi ricevute in queste ore dal ministero dell'Istruzione e chiarisce che gli ingressi scaglionati non sono comunque obbligatori e che in caso di un aggravarsi della situazione contagi spetterà alle Regioni decidere quali contromisure far adottare alle scuole.