Niente caffè all'aperto e vicino ai bar, esercenti sconfortati

Nessuna zona rossa ma nuovi divieti per abbassare i contagi perché il rischio di perdere lo status di regione arancione è ancora concreto

Pochi, pochissimi a Trieste gli appassionati dell'irrinunciabile caffè mattutino nel primo giorno dell'entrata in vigore della nuova ordinanza regionale che, per ridurre i fattori di rischio aggregazione, tra i divieti registra quello di consumare cibi e bevande all’aperto su area pubblica o aperta al pubblico nelle vicinanze degli esercizi di vendita e comunque in luoghi dove siano possibili assembramenti. Piuttosto che berlo al volo, per strada, gli avventori preferiscono proprio non consumarlo il caffè, ci dicono i baristi sconfortati. E qualcuno pensa anche di chiudere per riapre il 3 dicembre. 

Fortemente sconsigliate, ma non vietate, le visite ad altri nuclei familiari, così come l'utilizzo dei mezzi pubblici, via allo screening nei sei comuni giudicati più a rischio. Per lo sport l'ordinanza fa salve le indicazioni del Coni e delle Federazioni sportive sui campionati di interesse nazionale, la cui attività può proseguire. Di fatto cambia poco o nulla anche se ci sono state diverse società che hanno deciso di sospendere del tutto gli allenamenti, anche quelli in forma individuale. Ma l'ordinanza non modifica sostanzialmente quanto già previsto dal Dpcm del 3 novembre, mentre le Federazioni regionali dei principali sport di squadra (calcio, basket e pallavolo) avrebbero preferito uno stop a tutta l'attività, con l'eccezioni dei campionati professionistici o semiprofessionistici.