Dall'Usaf il vaccino Moderna anche per alcuni italiani
Opportunità per i dipendenti della base di Aviano, dove la campagna ora coinvolge il personale operativo. I sindacati: bene, ma garanzie dal Ssn
di Natascia Gargano
La campagna di vaccinazione all'interno della base Usaf di Aviano è arrivata alla seconda fase, quella chiamata "1B". Dopo le prime immunizzazioni ai sanitari e alle forze di polizia, è la volta del personale operativo che su base volontaria potrà ricevere il vaccino Moderna, dosi arrivate direttamente dagli Stati Uniti.
"Se nella prima fase abbiamo immunizzato 300 persone in una settimana, ora ne sono attese 500 solo nella prima giornata," ha spiegato in un video diffuso sui canali ufficiali il maggiore Natascja Trozzolo del Gruppo medico.
Per il capo della sicurezza tenente colonnello Daniel O'Neal "la speranza è che questo vaccino dia un po' di tranquillità alle persone sia durante il loro lavoro in base sia a casa con le loro famiglie".
Il Comando statunitense non comunica al momento i dati sul numero complessivo di vaccinazioni eseguite.
E' stata data poi la disponibilità a vaccinare, sempre su base volontaria, anche i dipendenti italiani che rientrino nella categorie previste dal piano vaccinale americano. Una grande opportunità secondo le organizzazioni sindacali dei lavoratori italiani, Cisl e Uil, che chiedono però le stesse garanzie del nostro sistema sanitario.
"Se nella prima fase abbiamo immunizzato 300 persone in una settimana, ora ne sono attese 500 solo nella prima giornata," ha spiegato in un video diffuso sui canali ufficiali il maggiore Natascja Trozzolo del Gruppo medico.
Per il capo della sicurezza tenente colonnello Daniel O'Neal "la speranza è che questo vaccino dia un po' di tranquillità alle persone sia durante il loro lavoro in base sia a casa con le loro famiglie".
Il Comando statunitense non comunica al momento i dati sul numero complessivo di vaccinazioni eseguite.
E' stata data poi la disponibilità a vaccinare, sempre su base volontaria, anche i dipendenti italiani che rientrino nella categorie previste dal piano vaccinale americano. Una grande opportunità secondo le organizzazioni sindacali dei lavoratori italiani, Cisl e Uil, che chiedono però le stesse garanzie del nostro sistema sanitario.