Scuole superiori, una sola certezza: la data del rientro

Gli istituti sono autonomi e potranno scegliere il miglior mix tra riduzioni di presenze e orari. Ma la prossima mossa spetta al governo

Le scuole superiori di Udine, così come quelle di tutta Italia, vivono nell'incertezza: non ci sono punti fermi in merito alla ripartenza delle lezioni in presenza dal 1 febbraio. Il governo potrebbe decidere per il 50% degli studenti o per il 75%. Ogni istituto è autonomo e quindi può interpretare queste percentuali in modi diversi. C'è chi sceglierà di fare lezione in presenza a tutti gli studenti di alcune sezioni e di lasciare a distanza intere altre classi. Altre scuole invece opteranno per dividere a metà ogni sezione tra studenti a distanza e studenti in presenza. Gli orari di ingresso potrebbero essere scaglionati in due o più turni, anche se molti preferirebbero l'ingresso unico. I dirigenti intanto hanno immaginato i possibili scenari e preparato i piani d'azione, con tanto di circolari per le famiglie: una per ogni evenienza.

Parlano Stefano Stefanel, dirigente scientifico del Marinelli, che conta 1500 studenti iscritti provenienti da tutta la provincia, e Luca Gervasutti, dirigente scolastico del classico Stellini, 600 studenti che arrivano da tutta la regione ma anche da Portogruaro e Treviso.

L'assessore regionale ai trasporti Graziano Pizzimenti fa sapere che il piano già approvato per il trasporto pubblico scolastico è tarato per il 75% degli studenti in presenza, ma è modulabile in base a quello che deciderà il governo. Un tavolo di confronto si è svolto in prefettura a Udine tra la vicaria del prefetto Gloria Sandra Allegretto e la direttrice dell'ufficio scolastico provinciale di Udine Fabrizia Tramontano per fare il punto sulle esigenze di spostamento degli studenti e i risvolti della frequenza su turni.