A Trieste altre 13 pietre d'inciampo per le vittime della Shoah

L'installazione da parte della Comunità ebraica alla vigilia del Giorno della Memoria che si terrà in una Risiera deserta

Monumenti muti ma stabili, testimonianze indelebili, così sono state definite le pietre d'inciampo dell'artista Gunter Demnig dai rappresentanti della comunità ebraica nella cerimonia di installazione di 13 nuove pietre a Trieste. Alla vigilia del Giorno della Memoria, presenti le istituzioni, dal sindaco al presidente della Regione. Con oggi si contano 63 pietre d'inciampo in una città, Trieste, che fu pesantemente colpita dalle deportazioni. Se ne stimano almeno 600. 

A chiedere la posa delle pietre le famiglie che vogliono ricordare. Come quella di Samuele Levi, in via Cattedrale 10. Si consegnò alle autorità, ma salvò la sua famiglia che venne nascosta dal custode del museo civico, dirimpetto la casa. Non era un ebreo. Come non è di religione ebraica Savina Santin, che ha chiesto di ricordare i coniugi Almagia che vivevano in Piazza Giotti. 


(Nel servizio il presidente della Comunità ebraica di Trieste Alessandro Salonichio)