Rebus seconde case: non ci si può andare per turismo

Chiarimenti sull'interpretazione dell'ultimo Dpcm. resta in ogni caso sempre valido l'obbligo di autocertificazione per gli spostamenti

Sì alle seconde case, ma non per andarci in vacanza. Niente spostamenti a scopo turistico, ma legati al concetto di residenza domicilio abitazione. E' questo in sintesi il contenuto della circolare arrivata ai prefetti, per fare chiarezza su una questione che poteva essere interpretata come una seppur fragile apertura al turismo montano di prossimità. L'inverno segnato dalla pandemia, con nevicate record e impianti chiusi, non aveva infatti scoraggiato gli appassionati. Sci di fondo, camminate, ciaspolate. Gli ultimi fine settimana sulla neve sembravano davvero un "liberi tutti". Per questo è stato necessario fare ulteriore chiarezza sulle limitazioni imposte dal Dpcm in merito alla possibilità di accedere alle seconde case. Sia fuori che all'interno della regione. Fermo restando che gli alberghi restano chiusi e che per case in affitto, si intendono affitti "stabili" (per lavoro o altro),  si può raggiungere le seconde case solo con autocertificazione che ne attesti lo stato di necessità: lavoro, frequenza abituale (non esclusivamente turistica), motivi inderogabili come la necessità di interventi urgenti. Nel pomeriggio 4 prefetti si confronteranno per definire e interpretare il perimetro delineato dall'ultimo Dpcm del 14 gennaio. 


(Nel servizio Il commissario di governo e prefetto di Trieste, Valerio Valenti)