In regione numeri da zona gialla, Rt a 0,8

La bozza di monitoraggio settimanale dell'Istituto Superiore di Sanità mostra per il Friuli Venezia Giulia dati ancora in discesa sul fronte della pressione del coronavirus

Come atteso e anticipato, la bozza del monitoraggio presenta ancora una volta dati in miglioramento. E l'indice di trasmissione RT scende a 0.8, dopo aver galleggiato per due settimane attorno all'1. Nonostante si tratti solo di una bozza, i parametri vengono quasi sempre tutti confermati nella pubblicazione del venerdì. Con un indice sotto l'uno, l'unico modo per finire in fascia arancione sarebbe ottenere una classificazione di rischio alta, ipotesi che con i numeri della bozza è da escludere. Anzi, se non fosse per le terapie intensive ancora sopra la soglia di allerta, il Friuli Venezia Giulia si ritroverebbe con una classificazione di rischio bassa. Rischio che resterà con tutta probabilità moderato.

In questo contesto è attesa una permanenza in zona gialla: lo confermano anche presidente e vice, Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi. Del resto va giù il tasso di positività dei tamponi esclusi quelli di screening: dopo molto tempo torna a singola cifra e va sotto l'8 percento. Si contraggono di un quinto i nuovi casi, giù anche focolai attivi e nuovi focolai. Si riduce la pressione ospedaliera, anche se, come detto, ci sono ancora troppi ricoverati nelle terapie intensive: il 34 percento dei pazienti covid occupa i posti letto disponibili.

Se l'epidemia in alcune parti d'Italia è in una fase di ripresa, non è così in Friuli Venezia Giulia, dove la seconda ondata è stata più dura e lunga che altrove, tanto che a gennaio si era vista una ripresa dei contagi che il capo della task force regionale Fabio Barbone definì una mini terza ondata. Da ottobre sono morte per covid oltre duemila persone in Friuli Venezia Giulia contro le 350 della primavera scorsa.