A un anno dalla pandemia di nuovo satura la terapia intensiva di Udine

Dodici mesi fa il Coronavirus entrava ufficialmente nella quotidianità della regione, con il primo caso positivo riscontrato a Gorizia. Una emergenza continua

I contagi sono tornati a salire in Friuli Venezia Giulia, assieme ai ricoveri negli ospedali. Tutti i posti Covid in terapia intensiva dell'azienda Friuli Centrale, 30 a Udine e 4 a Palmanova, sono ad esempio occupati. Gli altri letti potenzialmente liberi sono occupati da pazienti non Covid, perché nel frattempo l'attività ordinaria è ripresa a pieno regime. Se si presentassero nuovi pazienti, verrebbero sistemati comunque in ospedale o trasferiti altrove.

Ieri ( 27 febbraio ) ci sono stati 9 nuovi ingressi nelle terapie intensive della Regione, valore che non si registrava dall'8 febbraio scorso: al netto, però, dei contenstuali trasferimenti in altri reparti o purtroppo dei decessi, l'aumento in generale è stato di 6 unità. Il totale dei ricoverati in Terapia intensiva è 62: ossia il 35 per cento dei posti disponibili, quindi al di sopra della soglia del 30 per cento indicata dal ministero della Salute, e sopra la media italiana, che è del 25 per cento. Ma gran parte dei posti disponibili sono in realtà occupati da pazienti non Covid. Sopra la soglia del 30 per cento ci sono in totale sette regioni o provincie autonome. Tra queste, il Friuli Venezia Giulia è l'unica in zona gialla.

Intanto, è atteso per domani ( primo marzo ) il nuovo DPCM che dovrebbe contenere nuovi criteri sulla chiusura delle scuole, invocati  dal Comitato tecnico scientifico: una nuova soglia si attesterebbe sui 250 contagi settimanali ogni centomila abitanti su base territoriale: soglia superata nella provincia di Udine nell'ultima settimana.

Nel servizio l'intervista a Flavio Bassi, direttore anestesia e rianimazione 2 Ospedale Udine