Vaccini, scuola e privacy: si cerca di proseguire con gli istituti privati

Lo stop a livello nazionale dal Miur scompagina la campagna vaccinale in Fvg. Si lavora con il garante per tentare di mantenere il piano di vaccinazioni già in parte messo a punto con la raccolta delle adesioni da parte dei dirigenti scolastici

In regione sono tuttora in corso confronti con il Ministero della Salute e la struttura commissariale guidata da Domenico Arcuri per evitare rallentamenti alla campagna vaccinale nelle scuole. 

La circolare del Ministero dell'istruzione secondo la quale le adesioni all'immunizzazione non devono più passare attraverso i dirigenti scolastici, ma seguire un sistema centralizzato con tessera sanitaria, modifica il piano già avviato in Friuli Venezia Giulia, con effetti in particolare nelle scuole statali e paritarie. 

Sull'argomento si incrocia il parere del garante della privacy, per il quale il datore di lavoro - e dunque il dirigente scolastico - non può chiedere ai dipendenti di fornire informazioni sul proprio stato vaccinale o documenti che comprovino la vaccinazione anti Covid-19.

Si terrà in giornata (19/02/2021) un confronto tra Direzione salute e garante regionale per valutare la possibilità di proseguire il Piano di vaccinazione per istituti quali scuole private, consorzi universitari, enti di formazione, Università, conservatori, istituti tecnici superiori, asili nido privati.

Il parere del garante nazionale accende il dibattito anche fuori dalla scuola. In questo momento non ci vogliono elementi che possono rallentare la possibilità  di vaccinazione di massa nel Paese, commenta il presidente di Confindustria Alto Adriatico, Michelangelo Agrusti. Pensa in particolare alla necessità di immunizzazione per categorie quali ad esempio gli addetti dell'export, molto diffusi in regione.

Per Giovanni Da Pozzo, presidente di Confcommercio Fvg, sarebbe opportuno concentrarsi sulla possibilità di inserire anche commercianti, ristoratori e chi, in generale, è a contatto con il pubblico tra le categorie più a rischio, e quindi prioritarie nella campagna vaccinale.