Primo vertice regioni - governo Draghi su emergenza covid e restrizioni

Siglato l'accordo nazionale sulle vaccinazioni da parte dei medici di base. Domani il vicepresidente Riccardi chiuderà l'intesa con i rappresentanti regionali di categoria

I presidenti di regione si confrontano per la prima volta col nuovo governo questa sera in merito alle misure di contrasto all'epidemia. Prima del vertice con i ministri Speranza e Gelmini, i governatori hanno inviato loro le proprie proposte.

Confermata la richiesta di un superamento del sistema a semaforo: sì a regole nazionali omogenee, salvo provvedimenti locali restrittivi. Ma con le chiusure gli indennizzi devono essere automatici, indipendentemente da chi le dispone: prima dell'introduzione dei colori, infatti, le regioni avevano sì il potere di ordinare zone rosse, ma non la facoltà di ristorare le attività.

Le regioni, inoltre, vorrebbero cestinare l'rt come lo conosciamo oggi, per privilegiare l'andamento dei ricoveri, attesi in calo con la diffusione dei vaccini nelle fasce più deboli.

Per i presidenti di regione va fatta una valutazione dell'efficacia delle misure: di qui la possibilità di riavviare alcune attività rimaste chiuse a detereminate condizioni, uno dei punti sottolineati dal presidente Fedriga, che pensa a palestre, teatri e cinema. Va riclassificato anche il grado di rischio delle scuole, al pari di tutte le altre attività, secondo i governatori, che dunque paiono favorevolo a un maggiore ricorso alla didattica a distanza.

Nella stessa giornata è stato siglato l'accordo nazionale sulle vaccinazioni da parte dei medici di base. Ora tocca alle singole regioni chiudere l'intesa nel dettaglio: di questo parlerà il vicepresidente Riccarco Riccardi con i rappresentanti della categoria domani mattina (22 febbraio).

Mentre nell'Isontino nel primo pomeriggio comincerà la prima somministrazione coordinata del personale che ricade sotto la Prefettura in Friuli Venezia Giulia: a Polizia, Carabinieri, Guardia di Finanza, Capitaneria di porto e Vigili del fuoco, tra gli altri, sarà iniettata la prima dose di Astrazeneca nell'ospedale di Gorizia