Il Friuli Venezia Giulia resta giallo, manca solo l'ufficialità

L'indice Rt è sceso a 0.8. Le terapie intensive occupate da pazienti Covid restano ancora sopra il livello di guardia

I numeri sono da zona gialla e la conferma è arrivata informalmente alla regione anche dai tecnici dell'Istituto Superiore di Sanità. Un ottimismo manifestato anche da presidente e vice, Massimiliano Fedriga e Riccardo Riccardi. Insomma, manca solo l'ufficialità per il mantenimento del colore in Friuli Venezia Giulia per la prossima settimana.

Migliorano tutti i parametri, incluso il noto indice di trasmissione Rt, che passa a 0.8 da 0.98. I casi diminuiscono di un quinto, già nuovi focolai e focolai attivi. Torna in singola cifra il tasso di positività dei tamponi non di screening, sotto l'8 percento. L'unico valore sopra soglia è l'occupazione delle terapie intensive, che sono le più lente a svuotarsi a differenza del ricoverati in alti reparti. Le rianimazioni sono piene al 34 percento di pazienti covid, sopra il livello fissato a 30. Il sovraccarico ospedaliero dovrebbe ostacolare il ritorno alla classificazione di rischio bassa. Ci si attende la conferma del rischio moderato, che unito al un Rt sotto l'1 garantisce la zona gialla, appunto, almeno fino al sabato della prossima settimana.

Del resto dopo la risalita dei contagi di metà gennaio, assistiamo a un rallentamento del contagio. Si è passati da 4500 casi settimanali a 2000 in meno di un mese. Ultimamente si nota anche un calo delle vittime, che tuttavia nella media a 7 giorni rimangono attorno ai 15. I decessi legati al covid sono stati oltre 2300 da ottobre, contro i 350 della scorsa primavera.