Bambini e ragazzi sono tra i più contagiati, ma i pediatri rassicurano

I giovanissimi hanno pochi o nessun sintomo, ma possono diffondere il virus. Ecco le cifre che hanno portato la Regione a chiudere le scuole medie

Studenti della medie, superiori e università di nuovo chiusi in casa da lunedì (8/3/2021) . A supporto di questa non facile decisione, i dati illustrati ieri (3/3/2021) dal presidente regionale Massimiliano Fedriga e relativi ai nuovi contagi da coronavirus della settimana scorsa: nel territorio di Gorizia la maggiore incidenza, cioè la maggior parte dei nuovi contagi, è tra gli 11 e 13 anni.

A Pordenone la fascia più colpita è quella dai 45 ai 64, subito seguita dai ragazzi fra i 14 e 18 anni. A Udine tutte le fasce d'età superano i 250 contagi ogni 100mila abitanti, tranne gli 0-2 anni e i bambini da 6 a 10. A Trieste la maggiore incidenza è fra i 19 e i 24 anni e la seconda è quella dei 14-18enni.

I tamponi positivi sono quasi raddoppiati, anche senza considerare gli screening, complice la maggiore contagiosità della variante inglese del virus, ormai prevalente in Italia. La nuova ordinanza regionale constata che dall'inizio di febbraio, quindi in coincidenza con il ritorno nella regione in zona gialla e della ripresa delle lezioni in presenza alle superiori al 50%, è aumentata l'incidenza di nuovi positivi tra i minori di 25 anni.

I giovani, emerge dall'ordinanza, avrebbero dunque anticipato il grande aumento di positivi che si è verificato soprattutto nei territori di Udine e Gorizia. I pediatri Paolo Lubrano, segretario regionale della Federazione italiana pediatri e Andrea de Manzini, segretario della federazione a Trieste e Gorizia, riconoscono l'aumento dei contagi nei minori, ma in modo coerente con gli aumenti nelle altre fasce d'età.

Quanto ai sintomi, anche con questa variante, restano nulli o deboli, nei bambini.