A sostegno del commercio

Alla sede di Udine della Camera di Commercio presentato il progetto "Identity Card" in aiuto dei negozi delle famiglie della montagna

A Rigolato la tessera Identity card è attiva in via sperimentale dal primo marzo, l'hanno già utilizzata oltre la metà dei 200 nuclei familiari residenti. Nella prima settimana è valsa loro tremila euro di spesa agevolata. 

Per i 400 abitanti del piccolo comune carnico e i 700 del vicini Treppo e Ligosullo che via via la richiederanno entrerà a pieno regime dal prossimo anno.

A chi la possiede garantisce uno sconto del 15% alla cassa sugli acquisti di beni di prima necessità, eccetto alcolici e bevande in genere e combustibili, nei sette negozi di prossimità dei due paesi che finora hanno aderito al progetto operativo attraverso una piattaforma digitale. Il limite di spesa settimanale varia dai 60 euro per i nuclei unifamiliari, ai 75 per famiglie fino a tre componenti ai 90 per quelle più numerose, di qualunque fascia di reddito. 

Per le casse municipali un esborso annuo tra i 30 e i 50 mila euro da reperire in bilancio. Un sacrificio necessario in questi tempi difficili per tutti rimarca Fabio D'Andrea, sindaco di Rigolato, comune capofila dell'iniziativa che per salvare l'economia locale già da tempo è corso ai ripari sostituendosi ai privati per garantire loro le attività chiavi in mano, dalla macelleria, al panificio e mantenere così i servizi sul proprio territorio.

Il progetto pilota è stato presentato in una video conferenza alla camera di commercio Pordenone e Udine che insieme alla Comunità montana della Carnia lo sostiene e punta ad estenderlo anche ad altre aree a partire da dove i negozi sono più in difficoltà.

Intanto sta già facendo scuola, già diversi comuni montani vorrebbero attivarlo. Sconti solidali, hanno spiegato i suoi promotori, per aiutare le piccole botteghe di paese a rimanere competitive con i negozi di città ma anche stimolare la ripresa della socialità repressa dalla pandemia e allo stesso tempo tentare di arginare spopolamento e migrazione economica in una Carnia che ogni anno perde tra i 5 e 600 abitanti. Un piccolo paese, e solo nell'anno del covid ne ha persi oltre un migliaio.