Vaccini: "Adesione troppo bassa fra gli anziani"

Copertura al 72 % della popolazione tra gli 80 e gli 89 anni. Meno della metà tra gli over 90

L'adesione tra gli anziani alla campagna vaccinale viene ritenuta insoddisfacente dalla Regione. E non è solo un problema di Astrazeneca, riservato ora prioritariamente alla fascia d'età 60-79 anni. Sopra i novant'anni si è prenotato solo il 49% degli aventi diritto, secondo quanto riferito dal vicepresidente Riccardo Riccardi, percentuale che sale al 72 nella fascia tra 80 e 89, categorie che vengono coperte con Pfizer o Moderna.

Tra i corregionali tra i 70 e i 79 anni si è prenotato il 64%. Si stima che per raggiungere l'immunità di gregge si debba coprire almeno il 70-80% percento della popolazione, dato da cui vanno esclusi peraltro esclusi minori per i quali non c'è ancora alcun vaccino approvato.

Con questi numeri, insomma, il virus continuerà a circolare, anche se chi si vaccina sarà protetto quasi completamente dalla malattia grave e dalla morte. Di qui l'idea della Regione di avviare una campagna informativa e persuasiva.

Proprio per questi motivi, il presidente Massimiliano Fedriga è contrario a fare classifiche tra regioni nei vaccinati in rapporto alla popolazione. Il Friuli Venezia Giulia ha somministrato la prima dose alla grande maggioranza della fascia 80-89 anni dei prenotati, ma, esattamente per la scarsa adesione, la copertura si ferma al 67% della popolazione.

Alcune regioni come Basilicata e Veneto hanno superato l'80%. Intanto c'è un nuovo dietrofront sulla questione dei nati nel 1961 che non hanno ancora compiuto gli anni. Secondo Riccardi, se si segue alla lettera la direttiva del Commissario Figliuolo i 60 anni bisogna averli compiuti.

Nei prossimi giorni sono intanto attese le prime fiale di Johson & Johnson. Entro aprile arriveranno poco più di 10 mila dosi di questo vaccino, per cui non sono previsti richiami.