Nel dopo-Covid artigianato senza addetti

Nel settore mancherebbero 10 mila addetti, il grosso nella filiera delle costruzioni nonostante il bonus. L'analisi di organizzazioni e sindacati

Non è un problema nuovo, ma sorprende che si ripresenti nell'anno in cui la pandemia ha più che raddoppiato la disoccupazione giovanile. Si parla di idraulici, operai edili, falegnami, fabbri: figure introvabili a sentire imprese e associazioni di categoria, nonostante si tratti di settori in forte espansione con il bonus del 110% a trascinare l'edilizia i cui cantieri rischiano dunque di restare senza braccia, avverte Confartigianato. 

Per il suo presidente regionale Graziano Tilatti, all'appello in Friuli Venezia Giulia solo nel settore artigiano mancano circa 10 mila addetti. Il grosso nella filiera delle costruzioni, un dato su tutti rende il quadro: 3600 gli iscritti oggi alla cassa edile contro i 7 mila in tempi normali e i 13 mila di quelli d'oro pre crisi 2008. Una emorragia continua acuita dalla crisi dovuta al Covid, afferma Tilatti evidenziandone le cause: dai giovani che non scelgono più il lavoro manuale, alle famiglie che li disincentivano dal farlo e c'è anche un crescente abusivismo che denuncia ancora il presidente di Confartigianato sarebbe favorito dai sempre più complessi adempimenti del mettersi in proprio e da ultimo dalle nuove misure di sostegno al reddito, secondo Tilatti più competitive degli stipendi per un primo impiego.

Un aspetto che respinge il segretario regionale della Cgil Villiam Pezzetta, per il quale invece la penuria di manodopera sconta la mancata capacità di programmazione del paese negli ultimi 10 anni. Pezzetta ricorda il paradosso del non trovare operai specializzati da un lato e dell'impossibilità per molti di non trovare un lavoro dall'altro, e rilancia l'urgenza di mettere in campo una massiccia politica di formazione continua nel mondo del lavoro e riqualificazione del personale cercando di avvicinare di più domanda e offerta.

E' quanto sta facendo la Regione da tre anni a questa parte in anticipo rispetto alla programmazione nazionale- evidenzia l'assessore al lavoro e formazione Rosolen rimarcando che il bonus del 110 % non era prevedibile e che si sta comunque monitorando i fabbisogni delle imprese per dare loro risposte immediate.