Situazione migliorata, ma gli esperti frenano

Il Friuli Venezia Giulia ora vanta una delle migliori situazioni epidemiche in Italia, rimane però l'invito a non abbassare la guardia

Ora che la terza ondata, la più dura di tutte, è alle spalle, il Friuli Venezia Giulia può finalmente vantare una delle migliori situazioni epidemiche in Italia, ma gli esperti invitano a non abbassare la guardia: appena un quarto della popolazione ha ricevuto almeno una dose di vaccino e la variante prevalente, quella inglese, è molto contagiosa. Negli ultimi 7 giorni, solo il Molise ha registrato dati migliori. I casi settimanali per centomila abitanti sono stati 72, posizione invidiabile rispetto ai 133 della media nazionale.

Dopo essere stata maglia nera a livello italiano, l'ex provincia di Udine ha ora numeri teoricamente da zona bianca. Bene anche Pordenone e Gorizia, mentre l'incidenza rimane più alta a Trieste, in linea con la media del paese. Dopo i 50 giorni passati tra zona rossa e arancione, l'epidemia ha frenato drasticamente. Il drammatico quadro di febbraio e marzo, che continua in parte a ripercuotersi sugli ospedali, sembra un lontano ricordo, anche se i ricoveri sono ancora oltre 240, di cui 33 nelle terapie intensive. E l'onda lunga di quei contagi si nota ancora nel numero di decessi, che seppur in calo, è sopra la maggior parte delle altre regioni italiane, in rapporto alla popolazione.

Per capire l'eventuale impatto del ritorno della zona gialla, però, bisognerà aspettare ancora un po': sono passati solo 10 giorni da quel 26 aprile che ha segnato l'allentamento delle restrizioni. In tutta l'Alpe adria il contagio è in regressione, ma l'incidenza più bassa è proprio in Friuli Venezia Giulia. E' su un livello un po' più alto il Veneto, va un po' peggio la Carinzia, mentre la Slovenia si è stabilizzata su livelli che in italia sarebbero quasi da zona rossa.