Dibattito sulle visite agli anziani ospiti delle rsa con il pass vaccinale

Tre case di riposo del pordenonese le vietano per questioni legate alla protezione della privacy. Federsanità Anci: "La persona è più importante della burocrazia"

La persona prima della burocrazia, la salute come priorità. Giuseppe Napoli, presidente Federsanità Anci Fvg ha la risposta all'interpretazione di un responsabile delle protezione dei dati recepita dai direttori di tre case di riposo di Azzano, Pasiano e Sacile.

Un'interpretazione che di fatto blocca le visite libere, concesse dal green pass, il certificato di vaccinazione guarigione o negatività al tampone. "Bisogna approfondire rapidamente questo aspetto, aggiunge il rappresentante di Federsanità Anci, fare chiarezza e consentire così a tutti gli anziani di riabbracciare i propri cari non soltanto virtualmente".

Nelle case di riposo di Trieste, Udine e del resto della regione si va avanti secondo le indicazioni del governo. ed è quanto sottolinea anche l'assessore alla salute Riccardi. Secondo il responsabile della protezione dei dati il contrasto si delineerebbe principalmente per il fatto che la certificazione vaccinale, o green pass, è stata strutturata dal Governo in modalità che non rispettano il parametro della proporzionalità tra diritti, requisito essenziale per poter rispettare il principio di liceità del trattamento.

Interpretazione sconfessata da altre residenze, ad esempio l''Umberto I di Pordenone. Viene da chiedersi come potrà in futuro il green pass diventare passaporto indispensabile per molte attività, una su tutte il turismo se non viene risolta la questione della tutela della privacy.