Il porto di Trieste dà spettacolo con i suoi 300 anni di storia

"Waterfront, storie di uomini di porti e di città" andrà in scena il 9 e 10 agosto al Magazzino 26. Sarà un modo per sostituire gli open day sospesi a causa della pandemia

I rumori del porto nuovo di Trieste ma anche i suoi silenzi, gli spazi enormi e irraggiungibili ai più saranno protagonisti e scenografia dello spettacolo multimediale immersivo dal titolo "Waterfront, storie di uomini di porti e di città" che si terrà il 9 e 10 agosto, alle 21, nella sala Lelio Luttazzi nel magazzino 26 del porto vecchio. 

Questo spettacolo - ma anche una serie di incontri spettacolo incentrati sui temi della sostenibilità, della portualitá e del paesaggio - sono stati presentati alla stazione Rogers di Trieste. L'iniziativa prodotta da Bonawentura sc - del teatro Miela di trieste - è sostenuta dalla Regione, dal comune e dall'autorità portuale - che in questo modo riesce in qualche modo a rispondere alla richiesta di open Day che in tempo di pandemia sono stati sospesi.

Coinvolta l'università di Trieste e l'associazione stazione Rogers, enti attenti ai temi inerenti l'architettura e la città ... perché - ha spiegato Enzo D'Antona, presidente della cooperativa Bonawentura, "la cultura deve aiutare a fare le scelte giuste per la città".

Un ragionamento sul waterfront - il fronte mare più godibile - come già hanno fatto in città di mare come Genova o Salerno. 

Investire sulla ferrovia a favore del porto - ha dichiarato Vittorio Torbianelli - segretario generale autorità portuale - significa voler bene alla città, eliminare i mezzi pesanti dal fronte mare. 

Lo spettacolo a due voci racconterà il porto nei suoi 300 anni di storia dalla concessione del regime di porto franco alle riforme di Maria Teresa d'Austria all'apertura del canale di Suez fino alla modernità dello scalo internazionale dei giorni nostri.