Covid: a Udine un caso grave riapre la terapia intensiva

Oggi due nuovi positivi su 1223 tamponi, con una percentuale dello 0,1%. Nessun decesso. Sempre sei i ricoveri in altri reparti. I presidi propongono di istituire hub vaccinali al rientro nelle scuole

Si riapre oggi (5 luglio) una terapia intensiva regionale, con un nuovo ricoverato per positività al nuovo coronavirus a Udine. Si tratta di un trasfertista di 60 anni residente in Regione ma impiegato per un'azienda italiana in Medio Oriente risultato positivo all'estero, ma che ha avuto bisogno del rimpatrio con volo sanitario.  Al momento è ricoverato all'ospedale di Udine in gravi condizioni.

Rispetto al 5 luglio dell'anno scorso, quando l'assessore Riccardi annunciava la cifra zero alla voce contagi, decessi e ricoveri in terapia intensiva, quest'anno quindi abbiamo un ricoverato grave in più. A riprova che il virus continua a circolare, e non bisogna abbassare la guardia, basta guardare il numero di persone ancora positive: un anno fa al 5 luglio erano 112, mentre i soli isolamenti domiciliari oggi sono 179.

Dall'azienda sanitaria di Udine sottolineano quanto sia importante convincere proprio i 60enni - l'età del ricoverato di Udine - a vaccinarsi.  Anche con Astrazeneca, molto efficace contro la variante Delta. Lo dimostra il caso britannico: nel Regno Unito si è vaccinato a tappeto con Astrazeneca ma i ricoveri sono pochi nonostante l'ex variante indiana sia prevalente. 

L'altra fascia d'età sotto i riflettori è ora quella dei più giovani. Le percentuale di ragazzi scoperti, ovvero non vaccinati, tra i 12 e i 19 anni in Friuli Venezia Giulia è dell'85%. Una percentuale che fa addensare qualche nuvolone sulla ripresa dell'anno scolastico, a settembre.

Per cercare di recuperare in extremis, la presidente dell'associazione Presidi regionale, Teresa Tassan Viol, dà la disponibilità alle aziende sanitarie per trasformare gli istituti scolastici in centri vaccinali occasionali, "affinché la campagna vaccinale tra gli studenti sia la più massiccia possibile". Hub temporanei che potrebbero aprire per un giorno nelle scuole, al suonar di campanella, e riaprire i battenti in occasione del richiamo. Il vaccino sarebbe ovviamente il Pfizer, l'unico che attualmente può essere somministrato ai minori.  Ed è proprio la domanda sulla tipologia di vaccino che verrà somministrata ai propri figli la più richiesta dai genitori al centralino telefonico del CUP.