Aviano é pronta, ma ancora niente voli programmati per i profughi afghani

Sono attese fino a 650 persone tra chi è in fuga di Kabul. Trascorrerebbero il periodo della quarantena nel perimetro dell'aeroporto militare

Non ci sono voli programmati per Aviano, ma rimaniamo pronti a supportare. E' il commento ufficiale dalla base Usaf nella pedemontana pordenonese, dove le tende sono state allestite e il personale è in pre-allerta. Con il naso all'insù si è potuto vedere ben poco nel primo giorno del possibile arrivo dei voli dalla base di Ramstein in Germania: solo un elicottero in addestramento e un grande arcobaleno, come un segno di speranza per gli ospiti che potrebbero arrivare presto; donne, uomini e bambini evacuati da Kabul o perché cittadini americani o perché, da afgani, sono a serio rischio di ritorsione da parte talebana per il proprio ruolo: è il caso di coloro che hanno in vario modo collaborato con l'esercito americano, ad esempio.

Sono attese fino a 650 persone tra chi è in fuga di Kabul. Secondo i piani, trascorrerebbero il periodo della quarantena nel perimetro dell'aeroporto militare, prima di essere trasferiti in "destinazioni più permanenti negli Stati Uniti e in paesi terzi", si legge nel comunicato stampa degli statunitensi. Sui tempi dei voli c'è dunque incertezza: non prima di lunedì aveva detto nella riunione in prefettura venerdì scorso un rappresentante dei militari a stelle e strisce. Ma la situazione è in continua evoluzione. L'operazione non interesserà il territorio pordenonese, salvo nel caso in cui qualcuno dei profughi abbia bisogno di cure ospedaliere. "Siamo orgoglioso che l'aeroporto che ospitiamo ad Aviano sia coinvolta in un'operazione umanitaria di così alto profilo", il commento del sindaco Ilario De Marco Zompit.