"Tamponi gratis? Discriminato è chi ha fatto il vaccino"

I malumori serpeggiano nel settore dell'autotrasporto, dove tuttavia i contraccolpi per il green pass obbligatorio per ora non si fanno sentire

Per ora nessuna apocalisse all'orizzonte, ma qualche mal di pancia c'è, ed è innegabile. 
Il settore della logistica e degli autotrasporti sta vivendo questa prima giornata di obbligatorietà del green pass senza grossi intoppi. I camion sono partiti, anche se nei giorni precedenti le ditte hanno dovuto fare i salti mortali per incastrare turni di lavoro e turni in farmacia per il tampone, anche riducendo il volume di ordinativi accettati per non rischiare di ritrovarsi a corto di personale. 

Dal 20 al 30% gli autisti non vaccinati nel settore, stimano le aziende contattate. Una ditta della provincia di Udine, che chiede l'anonimato, teme che qualche autista straniero che magari vive in affitto e non ha vincoli sul territorio possa fare armi e bagagli e trasferirsi all'estero. 

Grossi malumori riguardo una nota diffusa ieri del governo: nelle intenzioni avrebbe dovuto chiarire alcuni aspetti applicativi del green pass, ma - come si dice - la toppa è stata peggiore del buco. 

Valter Pevere, amministratori di una ditta di trasporti, sostiene che c'è discriminazione da parte del governo contro gli autisti italiani, si rischia il blocco.

Il titolare di un'altra ditta, Roberto Carlotto, ha firmato una convenzione con un laboratorio privato per assicurarsi la fornitura di tamponi per i 7 autisti su 26 non vaccinati, ma indica che la norma potrebbe creare qualche dissapore anche tra gli stessi dipendenti.