Green pass, terminalisti portuali, chiarezza sui controlli ai trasportatori

Tra gli stranieri tanti non sono in regola con le prescrizioni del certificato verde

Alla piattaforma logistica di Trieste é un via vai di camion e treni. La stragrande maggioranza ha targhe estere . Mentre i portuali minacciano di bloccare tra 48 ore ad oltranza il porto di Trieste e annunciano che anche altri porti faranno lo stesso se non viene tolto il Green pass - in questa nuova piattaforma inaugurata 6 mesi le preoccupazioni sono tante e hanno a che fare con i troppi punti di domanda rimasti in sospeso a partire dalla gestione dei trasportatori stranieri che a Trieste - tra turchi, bielorussi, iraniani - rappresentano il 98% delle presenze in porto. 

Il rischio è che dalla prossima settimana tutti questi container scelgano Capodistria Fiume i porti dell'Alto Adriatico al posto di Trieste dice Stefano Visintin a capo della Confetra Fvg che rappresenta spedizionieri agenti marittimi terminalisti un centinaio di aziende, 5 mila persone: "possiamo vedere che stanno entrando dei camion turchi questi camion hanno degli autisti che dovrebbero essere controllati dal terminalista, hanno loro un Green pass valido per l'Europa ? Può essere riconosciuto valido per entrare in questo ambiente di lavoro? Ma se noi questa risposta non la riceviamo il giorno 15 noi probabilmente non saremo più in grado di lavorare da quel giorno".

Il presidente dell'autorità portuale Zeno D'Agostino - oggi a margine di un convegno a Roma - rispetto alle dimissioni annunciate ha dichiarato di vedere pochi margini di trattativa . NO comment su questo per il momento dal Governatore Fedriga e presidente della conferenza delle Regioni. Le imprese dicono "D'Agostino non si tocca".

I lavoratori avevano chiesto e ottenuto i tamponi gratuiti a spese delle aziende portuali da qui a fine dicembre, costo stimato per un solo terminal 150 mila euro. Ma il portavoce del comitato dei lavoratori del porto Stefano Puzzer ha a noi ribadito che non basta "ora vogliamo la cancellazione del green pass per tutti i lavoratori". 
Una linea non condivisa dai sindacati confederali.

 Paolo Peretti segretario Filt CGIL rimarca che "il porto non solo le persone che hanno protestato sono anche le persone che hanno compreso l'attività del sindacato e vorrebbero andare a lavorare con i tamponi o Green pass derivante da vaccinazione".