Nuovo statuto comunale e famiglia fondata sul matrimonio, sit in a Udine

La protesta davanti a Palazzo D'Aronco chiamato a votare la contestata modifica proposta dal sindaco Fontanini

Se fate le cose male, le rifate da capo.

La piazza convocata da Arcigay Friuli ha chiesto al consiglio comunale di Udine di non votare alcuna misura di compromesso sulla denominazione di famiglia nello statuto, e di ritornare a discuterne partendo da premesse completamente diverse.
 
Contestano la volontà della giunta Fontanini di modificare la definizione di famiglia in "società naturale fondata sul matrimonio". Ma anche l'apertura del sindaco ad una soluzione condivisa con un post su Facebook, in cui scrive che 
famiglia “naturale” significa due esseri umani capaci di generare figli (...) e in cui si scaglia contro quello che definisce "il seme in affitto".

Per Luca Vida presidente di Arcigay Friuli "Un vile attacco alle famiglie monogenitoriali attaccando la gestazione per altri, pratica che peraltro è praticata maggiormente da eterosessuali, sembra che questo comune invece di proiettare al presente il comune, voglia portarlo indietro" - afferma.

Nell'estate del 2019 il testo era stato licenziato in commissione con l'unanimità dalle forze politiche. poi 2 anni di silenzio, complice il covid e mutate esigenze politiche da parte della maggioranza. 

Enrico Andreucci Florio, consigliere comunale della Lega:"Sono rimasto sorpreso e dispiaciuto della piega che ha preso e assolutamente come ho detto anche in consiglio se c'è l'esigenza di accogliere un messaggio più ampio ben venga siamo bendisposti come ha detto anche il sindaco a valutare l'emendamento"

La soluzione conciliante, già accettata da Fontanini, è stata proposta da un consigliere di minoranza: riconoscere "i diritti della famiglia come società naturale comunque costituita", utilizzando una frase di Aldo Moro. 

Per approvare la formula di compromesso e il nuovo statuto, alla maggioranza servono almeno 2 voti dell'opposizione. Il PD annuncia battaglia, il Movimento Cinque tende alla mediazione.

Sarà l'aula a rispondere politicamente alla piazza.