Tonga, effetti anche in regione sulla pressione atmosferica

La società meteorologica alpino-adriatica ha registrato per prima in Italia gli effetti dell'esplosione del vulcano sottomarino del Pacifico

La fortissima onda d'urto provocata dall'eruzione di un vulcano sottomarino nelle isole Tonga si è propagata in tutto il mondo. Ed è arrivata anche in Italia, percorrendo 17mila chilometri a 1100 km all'ora, prima da Est, passando dal Friuli Venezia Giulia, e poi da ovest. I primi a rilevarne i gli impercettibili effetti sono stati gli appassionati della Società meteorologica alpino adriatica. Il presidente, Renato Colucci, è un ricercatore del'Istituto di scienze polari del Cnr, a Trieste. "Una semplice stazione meteorologica amatoriale ha osservato una variazione repentina della pressione atmosferica, una risalita di due hP, i vecchi millibar", spiega. "E' come se l'aria avesse fatto di una ventina di metri di una frazione di secondo. in alcune stazioni si è anche registrato un aumento repentino della temperatura di un paio di gradi al passaggio dell'onda d'urto".

L'eruzione è avvenuta quando in Italia erano le 5.10 del 15 gennaio, e l'onda d'urto è arrivata qui poco prima delle 21. La variazione della pressione è stata poi confermata dall'Arpa, l'agenzia regionale per la protezione dell'ambiente, che ne ha rilevato un'altra poche ore più tardi, quando l'onda d'urto è arrivata da Ovest. Con quali conseguenze, per l'Italia?
"Nel breve solamente qualche traccia sul barometro su qualche diagramma che non ha avuto nessun effetto significativo, concreto, particolare o dannoso", dice Colucci. "Nel lungo periodo - aggiunge però -sarà da  capire se questa eruzione vulcanica potrà avere qualche effetto sul clima terrestre. I vulcani immettendo tanta cenere quindi aerosol in atmosfera alla fine raffreddano un po' la terra perché filtrano la radiazione solare".

(Nel servizio Renato Colucci, ricercatore Cnr)