Inps e Caritas insieme per le fasce più deboli della popolazione

Sono aumentate dopo la pandemia. Spesso sfuggono ai radar e non ottengono gli aiuti cui hanno diritto

Intercettare le fasce più deboli, e aiutarle con gli strumenti già esistenti: il progetto Inps per tutti vuole rendere più accessibili le prestazioni sociali per le persone emarginate; l'ente ha siglato anche a livello territoriale un accordo con la Regione e associazioni del terzo settore per contrastare la povertà e rafforzare la rete di inclusione sociale.

Undici le associazioni individuate: le 4 Caritas delle ex province, le comunità di sant'Egidio e san martino al campo ma anche molti gruppi che si occupano di donne vittime di violenza. Dal Goap, Iotunoivoi, Da donna a donna, Sos Rosa e Voce Donna: ancora poco conosciuto è infatti il cosiddetto "reddito di libertà", aiuto economico dedicato proprio a donne che escono da situazioni difficili e sono seguite dai servizi sociali.

In una regione complessivamente ancora benestante, non ci si aspettano grandi numeri, anche se con la pandemia il ricorso all'assistenza sociale è cresciuto: per il reddito di cittadinanza, la misura più impattante, il numero di nuclei familiari seguiti in Friuli Venezia Giulia è passato in due anni da 10.400 a oltre 13mila, per un assegno medio mensile di 467 euro. Diminuita invece la percentuale di richiedenti sul territorio rispetto al totale nazionale, mentre è stabile il bisgono di assistenza: nel 2020, dati istat, hanno fruito delle varie misure di sostegno al reddito poco più di 20mila cittadini.  

(Nel servizio Paolo Sardi, direttore Inps Fvg)