Venti di guerra sul boom dell'export

Secondo lo studio dell'Ires, il Fvg traina il Nordest facendo registrare forti incrementi nell'industria siderurgica e nella cantieristica, ma si temono gli effetti del conflitto

Prima regione per l'export di tutto il Nordest e meglio della media dell'intera nazione. Nel 2021 il valore delle esportazioni del Friuli Venezia Giulia ha raggiunto livelli record, superando i 18 miliardi di euro, meglio anche del biennio pre pandemia. Lo attesta l'ultimo studio dell'Ires Fvg sui dati Istat.

Due i settori che hanno registrato il maggiore incremento di valore nell'export: l'industria siderurgica (+1,3 miliardi, il 47 % in più rispetto all'anno precedente, anche per il forte rialzo del prezzo dell'acciaio) e la cantieristica navale (+1 miliardo, pari a +61%).  

Quanto alle destinazioni geografiche dell'export delle imprese regionali, si osservano aumenti consistenti nei confronti di tutti i principali partner commerciali: Germania (+20%), Francia (+21%), Austria (+35%), Regno Unito (+25%). Ai primi posti si trovano anche gli Stati Uniti (con 2 miliardi e mezzo di euro) e la Svizzera (oltre un miliardo), grazie alle vendite di navi e imbarcazioni.

Fin qui la situazione attuale: ma  gli scenari che si prospettano per l'economia regionale e nazionale sono potenzialmente molto critici, a causa della difficilissima situazione internazionale. La Russia e l'Ucraina hanno un peso nel complesso modesto per l'export del Friuli Venezia Giulia; negli ultimi anni valevano meno del 2% del totale. A incidere in maniera decisamente più negativa sono invece gli shock energetici e delle catene di approvvigionamento, che stanno già colpendo pesantemente le nostre imprese; si tratta infatti di due paesi fondamentali per l'importazione di materie prime, soprattutto l'acciaio e il gas naturale.