La storia che torna negli scatti di Ugo Borsatti

L'esodo continuo dei profughi che dall'Ucraina scappano dalla guerra è solo l'ultimo di una lunga serie di fughe di persone che hanno attraversato la nostra regione. A Trieste il fotografo Ugo Borsatti è un testimone che ha immortalato la storia

Ugo Borsatti, testimone di quasi un secolo attraverso le sue foto: raccontano il fluire della storia a Trieste. Anche quella violenta, di guerra, tragiche tensioni sociali ed esodi. I primi scatti Ugo li fa a 16 anni. Qualche giorno dopo l'8 settembre '43, prende la macchina fotografica del fratello e dalla finestra della sua stanza immortala una colonna di soldati italiani fatti prigionieri dai tedeschi.
"Ho subito pensato a mio fratello - ricorda Ugo Borsatti-. Era tenente dei bersaglieri e si trovava in Croazia. Anche lui da lì a poco sarebbe stato fatto prigioniero".

Dieci anni dopo, la violenza nella citta', la repressione dei giovani che invocavano l'Italia. Nel fotografo Ugo un misto di emozioni che ricorda come fosse ieri: " C'era di tutto in me, anche la paura, ma in quei momenti la voglia di testimoniare quello che stava accadendo era troppo forte". 

E poi le grandi fughe dalla guerra o dalle sue conseguenze. Il primo esodo, quello italiano da Istria, Fiume e Dalmazia. Tanti scatti di Ugo Borsatti, ognuno pieno di storie, di un' umanita' di colpo senza futuro: "Mi colpirono soprattutto gli ultimi esuli che dovettero abbandonare le proprie terre. Fu straziante", sottolinea Borsatti.

Divisione e lacrime anche dietro la foto che fece il giro del mondo nell'ottobre '54: Graziella costretta a salutare James che torna negli Stati Uniti. Una sequenza completa di un bacio pieno di passione che trasformo' un addio in un lieto fine. Ma Ugo lo scopri' solo molti anni dopo: "Passarono quaranta anni. Un bel giorno un signore entra nel mio negozio e mi dice che quelli erano i suoi zii. Si erano sposati pochi mesi dopo quello che a Trieste era un arrivederci. Vivevano in California. Hanno avuto figli e nipoti. Siamo ancora in contatto".