"Nessun punto d'incontro in questo momento"

Lo storico Sergej Bondarenko a Vicino/Lontano pessimista sul conflitto fra Russia e Ucraina. "Putin cerca una restaurazione di stampo sovietico"

''Non vedo nessun punto di incontro in questo momento, adesso le posizioni si sono completamente polarizzate e non c'è modo a trovare un accordo, Putin non si muove dalle sue posizioni, è impossibile smuoverlo. Ci vorrà per forza da parte dell'Ucraina una rinuncia a qualche parte del suo territorio di modo che questo possa essere venduto all'interno del paese come vittoria finale ma che potrà portare realmente a una tregua e si spera alla pace".

E' amaramente realista lo storico russo Sergej Bondarenko, a Udine per partecipare ad un incontro del festival Vicino/Lontano organizzato in collaborazione con l'associazione Friuli Storia. 

Era in tribunale quando, pochi mesi fa, la Corte Suprema Russa ordinava lo scioglimento della sua ong, Memorial International, classificata come agente straniero.

Si tratta della più nota organizzazione russa per la difesa dei diritti umani. Fondata dal premio nobel Andrej Sacharov, in primis per scovare informazioni sulle vittime delle repressioni politiche sovietiche, e tenerne viva la memoria. 

Una spina nel fianco per chi vorrebbe riportare le lancette della storia proprio a quel periodo. 

"La sensazione che ho è che l'orientamento sia quello di arrivare a una sorta di restaurazione quasi sovietica, e la propaganda che si muove per riportare l'opinione pubblica a quel tipo di societ"à

Da due mesi Bondarenko non può più vivere in Russia. Continua la sua attività da Berlino. Memorial ha sezioni indipendenti in diversi paesi, tra cui l'Italia. 

"Il nostro lavoro potrà essere fermato quando noi decideremo di fermarci, e noi non abbiamo intenzione di farlo finora".