Il teatro Verdi di Trieste chiude la stagione e raddoppia
Al teatro Verdi di Trieste la prima de "I pagliacci" e de Al mulino", opera proposta in prima mondiale. Il doppio spettacolo chiuderà il 18 giugno la stagione del comunale
Devono nascondere il pianto e trasformarlo in riso come tutti i pagliacci ma i protagonisti dell'opera di Ruggero Leoncavallo non riescono a vestire la maschera fino in fondo : sta qui tutta la complessità dello spettacolo "i Pagliacci" in scena al Verdi di Trieste.
Protagonista è Canio, un uomo che non accetta di non essere più amato e che quando scopre il tradimento della moglie Nedda vorrebbe ucciderla ma Canio è anche un pagliaccio, capocomico di una piccola compagnia composta dalla moglie e da altri due commedianti.
Proprio quando si sta per scagliare contro Nedda, deve vestire la giubba bianca e nera perché il pubblico attende, la commedia sta per cominciare.
Il secondo atto è uno spettacolo nello spettacolo dove Canio e Nedda non sono più pagliacci ma umani, fin troppo umani, fino al brusco epilogo con l'esclamazione beffarda.
In scena al Verdi, per un doppio spettacolo in programma fino al 18 giugno, anche "Al Mulino", dramma lirico in due atti di Ottorino Respighi da libretto di Alberto Donini eseguito in prima mondiale : l'attualità della guerra entra sul palcoscenico in un'opera che si svolge tutta all'interno di un mulino, nella Russia dell'inizio del Novecento. A colpire gli spettatori è l'animo di Aniuska, ragazza sottomessa da un padre anaffettivo, che ama in segreto un giovane oppositore del regime zarista. Un intreccio di amore e vendette, un'opera che non era stata mai completata nella sua orchestrazione e che per la prima volta risuona ora in un teatro.
Protagonista è Canio, un uomo che non accetta di non essere più amato e che quando scopre il tradimento della moglie Nedda vorrebbe ucciderla ma Canio è anche un pagliaccio, capocomico di una piccola compagnia composta dalla moglie e da altri due commedianti.
Proprio quando si sta per scagliare contro Nedda, deve vestire la giubba bianca e nera perché il pubblico attende, la commedia sta per cominciare.
Il secondo atto è uno spettacolo nello spettacolo dove Canio e Nedda non sono più pagliacci ma umani, fin troppo umani, fino al brusco epilogo con l'esclamazione beffarda.
In scena al Verdi, per un doppio spettacolo in programma fino al 18 giugno, anche "Al Mulino", dramma lirico in due atti di Ottorino Respighi da libretto di Alberto Donini eseguito in prima mondiale : l'attualità della guerra entra sul palcoscenico in un'opera che si svolge tutta all'interno di un mulino, nella Russia dell'inizio del Novecento. A colpire gli spettatori è l'animo di Aniuska, ragazza sottomessa da un padre anaffettivo, che ama in segreto un giovane oppositore del regime zarista. Un intreccio di amore e vendette, un'opera che non era stata mai completata nella sua orchestrazione e che per la prima volta risuona ora in un teatro.