Polveri sottili, mascherina obbligatoria in quattro comuni

A Ronchi il picco nella concentrazione delle pm10. Valori elevati anche a Grado. A Trieste FFP2 "raccomandata" dall'ordinanza del Comune

I valori più alti di pm10 giovedì sono stati registrati a Ronchi: una concentrazione di 347 microgrammi per metro cubo di polveri inquinanti, oltre sei volte sopra il limite stabilito a 50, conseguenza degli incendi che hanno colpito il Carso. Valori alti un po' in tutto l'Isontino, in mattinata. E così nei comuni di Ronchi, Monfalcone, Staranzano, Doberdò, è stato prorogato l'obbligo di indossare mascherine FFP2 all'aperto. Ordinanza in vigore anche a Duino Aurisina, fino a cessate esigenze. FFP2 consigliate invece a Sagrado.

Nel pomeriggio si è registrata anche un'elevata concentrazione di pm10 Grado, dove ieri il fumo proveniente dal Carso era molto visibile, come nel servizio confermano i turisti.

I valori sono costantemente monitorati dall'Arpa, l'Agenzia regionale per la protezione dell'ambiente. Nel corso della giornata si è verificato un miglioramento a Monfalcone e un peggioramento a Trieste, mentre a Udine e Tolmezzo i valori sono sempre rimasti sotto la media. Ma cosa è necessario affinché si allontanino le partcicellie inquinanti? A rispondere è Stefania Del Frate, dirigente ambientale dell'Arpa. "Serve una condizione meteorologica favorevole, quindi brezze che 'lavino' in qualche modo l'atmosfera, e non deve esserci una escursione termica che porti i fumi nei bassi strati, come è purtroppo successo la notte fra mercoledì e giovedì".

Ed è la situazione possibile per venerdì, spiega il previsore dell'Arpa Sergio Nordio: venti moderati, che aiutano a portare via i fumi e migliorare la qualità dell'aria.
Ma in attesa che la situazione torni alla normalità, nel tardo pomeriggio è arrivata anche l'ordinanza del Comune di Trieste: si raccomanda di indossare le mascherine FFP2 all'aperto, e se possibile, di rimanere in casa con le finestre chiuse.