Prendere la legna lungo i fiumi si può, lo consente una legge della Regione

Le aree consentite per raccolta e taglio sono quelle del demanio idrico. Ma meglio non improvvisarsi boscaioli

Il legname trasportato e abbandonato dalle acque negli alvei e nelle golene dei fiumi può essere raccolto gratuitamente e senza autorizzazioni. A stabilirlo è una legge regionale, riferendosi ai terreni del demanio idrico.

Legna di qualità non eccelsa per le stufe, ma di certo un'opportunità in più ora che i prezzi dei bancali di legna da ardere sono quasi raddoppiati. Come spiega  un rivenditore, i magazzini sono vuoti, e in inverno c'è il rischio che venga a mancare materiale secco. Comprare legna essiccata in forno costerà ancora di più.

"Il legno raccolto nei fiumi era usato per sostentamento, per riscaldare le abitazioni che non avevano gas e che usavano legname o dei corsi d'acqua o dei boschetti" - spiega Marino Visintini di Legambiente Udine. Il legno è già quasi secco, utilizzabile nel giro di poche settimane.

"Non è certo il massimo dell'efficienza ma bisogna considerare che costituisce anche un grande aiuto nel mantenere alvei puliti e prevenire i rischi di trasporto solido in caso di piena", aggiunge marco Gardel, responsabile della Stazione Forestale di Tarcento.

La stessa legge regionale del 2015 prevede la possibilità del taglio e asporto di alberi e arbusti dalle sponde demaniali, fino a 5 tonnellate. Gratuitamente. Basta una comunicazione scritta alla stazione forestali competenti. Le stazioni forestali e personale forestale sono a completa disposizione di chi vuole usufruire taglio legname, vengono eseguiti sopralluoghi e dati consigli tecnici per tagliare in sicurezza e nel rispetto norme forestali.

Come ricorda Carlo Piemonte, presidente della cooperativa Legno Servizi, legalità e sicurezza sono gli aspetti più importanti. Vanno seguiti corsi per la motosega, e non ci si deve improvvisare boscaioli perché l'incidente può essere dietro l'angolo.