Nel Golfo di Trieste una cantina in fondo al mare dove si affina prosecco

All''interno della diga Luigi Rizzo, a 20 metri di profondità, in casse di metallo, 6492 bottiglie attendono settembre per essere ripescate

Una tecnica antica, riscoperta di recente, già sperimentata in Spagna, Francia e Croazia. Approda anche in Fvg il metodo dell'affinamento subacqueo del vino che, secondo gli esperti, ha notevoli vantaggi sia per la stabilità di maturazione dovuta alla pressione sottomarina, sia per la temperatura più o meno costante

Il vino che invecchia in mare: accade da sei mesi nel golfo di Trieste, all'interno della diga Luigi Rizzo, a 20 metri di profondità, e in questo caso si tratta di prosecco doc// non botti ovviamente ma casse di metallo contenenti 6492 bottiglie che a fine settembre verranno ripescate, in tempo per brindare alla barcolana//
progetto che si è così affinato con parametri assolutamente peculiari: la temperatura, la salinità, la concentrazione di ossigeno disciolto, la presenza di fosfati, silicati, nitriti, nitrati e clorofilla// parametri naturali che mutano con le stagioni e con il passaggio della bora e dello scirocco// ci pensa infatti il mare a far maturale il vino in modo naturale e in assenza di luce, cullandolo con il moto ondoso//
un progetto denonimato audace reso possibile grazie ad un'azienda vinicola del carso e all'autorità portuale che ha dato origine alla concessione subacquea// il presidente zeno d'agostino ci crede fermamente: il potenziale e l'attività produttiva del porto non deve svilupparsi solo sulla superficie delle banchine, ma anche sul fondo del mare, ha detto// ma è soprattutto un campo che offre ampie possibilità di collaborazione con il sistema scientifico locale. biologi, fisici e chimici potrebbero infatti dare il loro contributo al miglioramento dei processi di questa tecnica ancora sperimentale//