"Oggi a scuola abbiamo imparato a salvare una vita"

Solo il 10 per cento di chi è colpito da arresto cardiaco viene soccorso in modo adeguato dai presenti. La Sores diffonde la pratica nelle classi

In Friuli Venezia Giulia ogni giorno si verificano in media quattro arresti cardiaci improvvisi, tre dei quali tra le mura domestiche. A livello nazionale, solamente l'11% delle persone riesce a trovare soccorso tra i presenti.

Luigi Blarasin (medico della Sores): "In Fvg abbiamo una media di persone soccorse dagli astanti che è il doppio, circa il 20%, ma è vero che dobbiamo tendere a raggiungere regioni più virtuose come Emilia Romagna e Lombardia, dove questa percentuale di vittime soccorse efficacemente nei primi minuti si attesta intorno al 40%.

Per parlare dell'importanza della rianimazione cardiopolmonare, e sensibilizzazione sull'uso del defibrillatore, la Sores (Struttura Operativa Regionale Emergenza Sanitaria) ha avviato il progetto "Una chiamata per salvare una vita" che punta a raggiungere il maggior numero di scuole superiori della regione.

Partito nel giugno scorso in quattro scuole pilota, con il supporto di Fondazione Friuli e dell'assessorato regionale alla sanità, nell'ultima sessione che documentiamo nel servizio ha coinvolto 11 classi del liceo scientifico Marinelli.

Non si tratta di un corso abilitante, ma di un'attività di sensibilizzazione inserita nei piani formativi. Tutti gli istituti possono fare richiesta.

Amato De Monte, direttore della Struttura operativa regionale emergenza sanitaria: "Ci siamo tarati sul target scuole superiori, ma si può cominciare fin dalla primissima età, non stiamo inventando nulla, copiando attività che esistono da anni nel nord Europa. Se insegni ai piccoli, questi fanno da grande cassa di risonanza.