Il Governo ha deciso: tornano i respingimenti di migranti in Slovenia

Le riammissioni avvengono sulla base del principio del primo Paese d'ingresso sancito dal trattato di Dublino e regolate da accordi bilaterali

Tornano i respingimenti di migranti in Slovenia. Porta la firma del capo di gabinetto del ministero dell'interno Maria Teresa Sempreviva la direttiva che rilancia le riammissioni informali. Il documento è stato inviato qualche giorno fa ai prefetti di Trieste, Udine, Gorizia e Bolzano, al capo della Polizia e al capo dipartimento libertà civili. A quest'ultimo viene chiesto "ogni necessario intervento per favorire il trasferimento dei richiedenti asilo in altre regioni". 

L'esistenza della direttiva è stata annunciata dal sottosegretario all'interno Emanuele Prisco, in visita a Trieste, dove ha incontrato il sindaco Roberto Dipiazza

Intervista a Emanuele Prisco

Nel 2021 i respingimenti erano stati sospesi di fatto, senza un provvedimento che ne decretasse l'interruzione. Le riammissioni avvengono sulla base del principio del primo Paese d'ingresso sancito dal trattato di Dublino e sono regolate da accordi stipulati negli anni '90 con Slovenia e Croazia.

 Le associazioni che si battono per i diritti dei migranti, come l'asgi, sostengono che sono illegittime perché non avvengono a seguito di un formale provvedimento e violano il diritto di asilo. I respingimenti sono già ricominciati nei giorni scorsi, ma, da quanto abbiamo appreso, la polizia slovena ha restituito a quella italiana alcuni dei migranti riconsegnati, per mancanza di prove della loro effettiva provenienza dalla Slovenia. 

Il sindacato di polizia Sap, con Lorenzo Tamaro, accoglie positivamente la notizia, ma "si augura procedure di riammissione più snelle, maggiori risorse e strutture più adeguate". Specie nei mesi freddi non si sono mai visti così tanti ingressi di migranti in passato, molti solo in transito.