Fincantieri, il futuro passa dai settori energetico militare e croceristico

In questa ottica la visita alla Lef di San Vito al Tagliamento, la fabbrica digitale modello, polo di sperimentazione e formazione per le aziende

La Fincantieri che verrà -- almeno quella delineata dal nuovo piano industriale 2023-2027 -- è una Fincantieri che scommette su tre settori. Quello energetico, con la spinta sulla costruzione di navi specializzate nell'eolico offshore. Quello militare. Alla luce di una spesa in difesa navale che crescerà, viste le necessità di difesa delle infrastrutture strategiche sottomarine. Quello croceristico. L'amministratore delegato Pierroberto Folgiero vede in Monfalcone il polo in grado di guidare la transizione tecnologica dal gruppo.

FOLGIERO: "E' un punto di riferimento, è il meglio del meglio, sicuramente poi la strategia nostra è di portare tutto quello che validaimo nel resto dei cantieri, oggi parliamo di come digitalizzare un cantiere, aumentare la digitallizzazione di un cantiere, dai sistemi di ingegneria ai sistemi di progettazione in 4 dimensioni (...) i robot che  saldano e tutti quegli interventi in cui la leva tecnologica aumenta la produttività la qualità e la redditività di una 
manifattura importante".

Si inserisce in questa visione la visita -- assieme al ministro per i rapporti con il Parlamento, Ciriani -- alla LEF di San Vito al Tagliamento, la fabbrica digitale modello, polo di sperimentazione e formazione per le aziende. A cui partecipano anche aziende del pordenonese che per le navi da crociera forniscono gli arredi.

CIRIANI: "Favorire i commerci, lo sviluppo, anche di fincantieri, significa favorire una filiera llunghissima che arriva fino alla pedemontana alle campagne e a tutte le aziende interessate.

Su Wartsila, Fincantieri ribadisce la volontà di attendere l'esito delle trattative da  cliente stabile, partner teccnologico e co-innovatore.


FOLGIERO: “Qualunque cosa quel sito produttivo farà che si impiega su una nave che costruiamo noi, avremo una attenzione e una naturale spinta a collaborare”.

Montaggio: Daniel Apostu