Danza, al Verdi di Trieste debutta il Romeo e Giulietta tra tradizione e modernità

Sul palco il corpo di ballo della Sng Opera in Balet Ljubljana, con le coreografie del veronese Renato Zanella, punto di riferimento della danza europea

La storia d'amore più famosa del mondo ritorna al Verdi di Trieste. Dopo "I Capuleti e i Montecchi" di Bellini, ieri la versione danzata della storia di Giulietta e Romeo. Partitura, quella di Sergej Prokof'ev, piena di brani famosi, e che mancava a Trieste da quindici anni. 

La coreografia, affidata al corpo di ballo del teatro nazionale di Lubiana, è di Renato Zanella, un maestro di livello assoluto, che per anni ha firmato gli allestimenti dell'Opera di stato di Vienna; e Veronese di origine, ne più ne meno come i due sfortunati amanti. Una lettura, la sua, ben radicata nella tradizione classica, ma anche piena di spunti inattesi, e di colori. Il frutto di una decina d'anni di riflessione, spiega il coreografo, che solo a Lubiana, ha trovato le condizioni ideali per maturare.

Una partitura visiva molto ricca, tecnicamente di grande impegno, e il più possibile libera dalle sovrastrutture di antico, per cercare invece la strada del contatto emotivo con il pubblico, all'interno dell'impianto scenografico disegnato da Alessandro Camera. 

Sotto la guida di Zanella, la compagnia lubianese, formata da giovani e giovanissimi, che provengono anche da altri paesi - e in particolare dall'Italia, dove la popolarità della danza sta crescendo e i corpi di ballo, invece, stanno progressivamente diminuendo. La musica di Prokof'ev era affidata all'orchestra del Verdi, diretta da Ayrton Desimpelaere, che del teatro di Lubiana è direttore stabile. Le repliche di Romeo e Giulietta proseguiranno fino a domenica.