Il ricordo di Gabriella Brussich, storica giornalista Rai, ma anche appassionata critica d'arte

Presentato a Trieste un volume che raccoglie quasi 800 suoi articoli, pubblicati negli anni 70 e 80


Una professionista  preparata e colta, dotata di una intelligenza acuta.

Il ricordo di Gabriella Brussich, giornalista della sede Rai di Trieste, scomparsa nel novembre del 2001, è presenza quotidiana in chi l'ha conosciuta e amata.

E in tutti quelli che hanno avuto la fortuna di lavorare con lei.

E la sua eredità è più che mai viva e attuale. Anche come critica d'arte.

Quasi 20 anni di lavoro, raccolti ora in una antologia,  "L' arte nel quotidiano. Articoli nel «Messaggero Veneto» 1970-1989", Campanotto editore, a cura Nicoletta Zanni, presentata al Circolo della stampa di Trieste.

A parlare di Gabriella, Maria Masau Dan (già direttrice del Museo Revoltella di Trieste) e la stessa curatrice Nicoletta Zanni.

Intervista Nicoletta Zanni, curatrice volume e critica d'arte

Gabriella ci lasciò troppo presto, aveva 56 anni.

La Rai fu la sua seconda casa. 

Durante l'incontro scorrono le immagini dei suoi servizi. La sua voce, come fosse oggi. Entrò, vincendo un concorso, nel 1979.

10 anni come programmista regista, poi, dal gennaio dell' 88, in redazione.

Oltre che giornalista competente e appassionata, fu volto del Tg regionale per molti anni.

L'appuntamento al Circolo della stampa diventa un incontro che va oltre i ricordi.

Ci sono il marito, Elvio Guagnini, l'amatissima figlia Francesca, gli amici e tanti colleghi.

"Gabriella è stata una giornalista di razza - ha detto Maurizio Calligaris, per anni caporedattore della redazione Rai del Fvg. In redazione la sua era una presenza preziosa, di equilibrio e competenza".

Oltre ai ricordi, si diceva, restano, immutate, la riconoscenza e l'affetto per una donna e una giornalista speciale.