Successo per il debutto della Turandot al Verdi di Trieste

L'opera diretta da Jordi Bernàcer chiude la stagione. In cartellone fino al 21 maggio.


Non poteva finire meglio di così. Con la Turandot di Puccini, il Teatro Verdi di Trieste chiude la stagione e regala un evento di musica e spettacolo da non dimenticare.

L'allestimento curato da Davide Garattini Raimondi rinuncia al cosiddetto "finale Alfano", e lascia l'opera dove l'aveva interrotta il maestro, morto mentre la componeva. In una messa in scena gioca su forme rigide e colori radicali: bianco e nero, a segnare i contrasti sociali ed emotivi della vicenda. 

Spicca la voce, dal timbro scuro e potente, del soprano croata Kristina Kolar, che gestisce con sicurezza un ruolo impegnativo. Mentre Calaf è il tenore francese Amadi Lagha, che con la sua esecuzione del "Nessun Dorma" guadagna applausi a scena aperta.

Sempre attento il direttore Jordi Bernàcer: sotto la sua guida si svolgono le sonorità orientali della partitura, per un'esecuzione notturna che si chiude nel silenzio, come la conclusione di un lungo sogno.