Critiche alla gestione numero unico di emergenza 112

Alcuni sindacati di settore segnalano ritardi e disservizi

 

Ritardi e disservizi. Il modello del numero unico 112 rallenta i tempi di risposta, non assicura interventi adeguati e rende più precaria la situazione dei cittadini che chiamano perché in difficoltà. 

È quanto sostengono i rappresentanti delle organizzazioni sindacali di base regionali e territoriali degli operatori sanitari Fials, della polizia Sap e dei vigili del fuoco Conapo, riuniti in un incontro a Trieste per chiedere di cambiare modello.

Quello del NUE 112 è stato adottato, su richiesta dell’Europa, nel 2017, scegliendo una delle varie modulazioni possibili. Il suo limite principale sta nell’azione di filtro del 112: l'operatore acquisisce le informazioni principali e poi inoltra la chiamata alla centrale di competenza, dove il cittadino deve ripetere le stesse indicazioni. 

Altre volte, ricordano, l'incompletezza delle informazioni può allungare i tempi di intervento. E' capitato, ricordano, che i sanitari partissero e scoprissero solo sul posto di aver bisogno anche dei Vigili del fuoco, ad esempio per aprire una porta bloccata. Anche qui, con una forte dilatazione dei tempi.

Tra le proposte avanzate, ricorda Lorenzo Tamaro, segretario provinciale del SAP, c'è quella di una centrale unica che accorpi tutte le diverse figure professionali, in modo da definire subito in modo univoco. Oppure, come ricorda Cristian Busolini della Conapo, l'ipotesi di una trifonia: durante la chiamata di un intervento i vari operatori sarebbero in contatto telefonico tra di loro e valuterebbero ciascuno secondo la propria competenza, riducendo i tempi di intervento.

Nel servizio Fabio Pototschnig Segretario provinciale FIALS, Lorenzo Tamaro segretario provinciale SAP

 

Montaggio video Alessandro Crevatin