Rotta balcanica, sempre più richieste alla mensa Caritas di Trieste

Ci sono i migranti, ma anche i nuovi poveri della città. Il servizio costretto ad aprire in anticipo, alle 11

Il sistema è sotto pressione, ma, dicono i prefetti, tiene. E se tiene è anche per merito di tante associazioni e di tanti volontari. Il quadro che descrivono univoco: in aumento i migranti. Cento per cento in più rispetto all'anno scorso, ci dicono alla Comunità di Sant'Egidio, che prima assisteva quasi esclusivamente famiglie di residenti e di stranieri fermatisi qui. E ora, vista la saturazione di tutte le strutture di assistenza, offre al sabato le sue borse con alimenti e indumenti anche ai migranti: nell'ultima giornata 150.

Sature le strutture che offrono un tetto, molti di loro trascorrono la notte per strada, a Trieste soprattutto in Piazza Libertà, dinanzi alla Stazione. Sono loro che poi l'indomani si mettono in fila dinanzi alla mensa della Caritas per un pasto caldo. E anche in via dell'Istria i numeri sono in aumento.

Arrivano soprattutto da Pakistan e Afghanistan, ma ci sono anche bengalesi e iracheni. Solo oggi, e solo in un'ora, i nuovi da registrare e a cui consegnare un codice a barre sono oltre 20.

Accanto a loro le vecchie e nuove povertà italiane, vite inciampate in crisi sociali e personali, malattie e traversie.

Nel servizio Gianni Secoli, referente Caritas per il servizio mensa

(Immagini Marco Lo faro, montaggio Moser)