Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura: "Per me scrivere è emancipazione"

Una vita, la sua, a narrare l’universo femminile in opere come “Una vita di donna” , “La donna gelata”, “L’altra figlia”, “Memoria di ragazza”

Scrittura, per me, è emancipazione: parola di Annie Ernaux, premio Nobel per la letteratura 2022. Che però non ha la presunzione di aver cambiato il mondo attraverso le pagine dei suoi libri. “Ho cercato di fare del mio meglio, di fare qualcosa per dare voce alle donne, alle minoranze, per oppormi alle ingiustizie”, dice.

Una vita, la sua, a raccontare l’universo femminile attraverso opere come “Una vita di donna” , “La donna gelata”, “L’altra figlia” e “Memoria di ragazza” . E a 83 anni, Ernaux è sempre più convinta della forza e della determinazione del suo sesso.

“Oggi le ragazze sono nettamente più avanti dei loro coetanei maschi; sanno già le giovani che cosa non è più accettabile per loro, per noi donne, sanno quali sono i loro diritti. Si sono messe – direi quasi – in assetto da guerra, per obbligare i giovani uomini a porsi delle domande sulla loro stessa vita. Penso che non sappiano che potrebbero avere una vita migliore liberandosi da questo ideale di mascolinità – ciò che, per esempio,  fa sì che ancora oggi gli omosessuali siano disprezzati in tanti luoghi del mondo – o ancora, e questa è una cosa che magari farà arrabbiare qualcuno, che cosa obbliga che siano dei giovani uomini ucraini a farsi uccidere per mesi e mesi? Tutto questo è parte di un ordine del mondo maschile, di una dominazione maschile, e la guerra stessa è una realtà che rientra nel campo della mascolinità”.