Trieste, scrittura creativa per le detenute della casa circondariale
Questa mattina l'evento conclusivo del progetto che ha come obiettivo il contrasto alla marginalizzazione delle donne che si trovano all'interno del carcere
"Stare bene insieme, spensieratezza, stigma, vergogna, vita, delusione." Sono parole che nascono dentro ed escono fuori per parlare di sé, per relazionarsi con gli altri e la società.
Parole per "Cambiare dentro e costruire fuori" per citare il nome di uno dei tre progetti proposti dalla Conferenza permanente per la salute mentale Basaglia all'interno della casa circondariale di Trieste.
Pensieri nati nell'ambito del laboratorio di lettura e scrittura proposto alla sezione femminile ed approdati sui bigliettini colorati dell'area comune, dove si legge "Sulla lavagna palpitano i sogni e noi con loro". Un attività che all'inizio ha suscitato tanto scetticismo tra le detenute che nel corso dell'evento conclusivo hanno ringraziato le relatrici Fabiana Martini e Elisabetta Lippolis per il percorso che le ha aiutate a "scavare dentro".
6 mesi la durata del laboratorio che aveva come obiettivo il contrasto alla marginalizzazione delle donne detenute. Emozionante la lettura dei pensieri, delle riflessioni e poesie di donne che spesso si ritrovano
Nel servizio Elisabetta Lippolis coordinatrice laboratorio di scrittura
Riprese video Andrea Ravasini
Montaggio video Jacopo Brunisso