La pioggia che produce idrogeno

A Brugnera la CTS ha messo a punto un impianto che sfrutta l'acqua piovana. Fa parte dei progetti della Valle dell'idrogeno del nord Adriatico

La CTS di Brugnera si occupa di idrogeno da 15 anni, quando ancora non se ne parlava così tanto. Un vettore energetico ancora caro da produrre e stoccare, che serve a generare elettricità e può contare però su diversi vantaggi rispetto alle batterie spiega Roberto Cremonese della CTS: "In uno spazio con un volume minimo accumuliamo 280 KW/H di energia, che è tanto. Se dovessi fare con le batterie, riempirei mezzo container."

Per produrre idrogeno pulito ci vuole da una parte l'energia rinnovabile, dai noi soprattutto fotovoltaico, e dall'altra acqua. La peculiarità di questo brevetto è che permette l'utilizzo di acqua piovana.

"Mi permette in autonomia di essere efficiente nella mia casa, perché se ho acqua e ho il sole, divento autosufficiente" racconta Daniele Verardo della CTS.

L'impianto è stato per la prima volta venduto a un'azienda locale, dopo che per anni CTS ha avuto perlopiù clienti esteri. L'idrogeno interessa sempre di più al mercato, insomma.

Questo è uno dei 17 progetti compresi nell'iniziativa della Valle dell'idrogeno del nord Adriatico, che coinvolge Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. L'iniziativa ha già raccolto 25 milioni da un bando dell'Unione Europea, che anche attraverso l'idrogeno punta alla neutralità carbonica entro il 2050 per rallentare il riscaldamento globale.

Spiega Stephen Taylor, coordinatore strategico per la Valle dell'idrogeno del nord Adriatico: "Adesso dobbiamo realizzare questa Valle dell'idrogeno e creare un ecosistema che può facilitare l'economia dell'idrogeno, facilitare la transizione energetica e stimolare investimenti pubblici e privati".