La Valle dell'Idrogeno piace agli Emirati

Vogliono investire nel progetto transfrontaliero sostenuto da Friuli Venezia Giulia, Slovenia e Croazia. Vertice a Trieste

Il Friuli Venezia Giulia si afferma come capofila a livello mondiale nella ricerca e negli investimenti sull'utilizzo dell'idrogeno nell'industria. A sancire questo ruolo un convegno nella sede della Regione a Trieste organizzato dall'Unido, l'Agenzia delle Nazioni Unite per lo sviluppo industriale, insieme al ministero dell'industria degli Emirati Arabi Uniti

Lo stato affacciato sul Golfo Persico ha avviato contatti con le istituzioni scientifiche del triestino per scambio di conoscenze e futuri investimenti nella valle dell'idrogeno del Nord Adriatico, quel progetto transfrontaliero sostenuto dalla Regione e da Slovenia e Croazia per muovere a idrogeno gran parte delle attività economiche della macroarea, dai trasporti, all'industria pesante agli impianti di riscaldamento delle case

Diana Battaggia, responsabile della promozione tecnologica per Unido: "Ormai sono anni che stiamo dialogando insieme alle istituzioni emiratine, Trieste è un centro importante di scienza, quindi è naturale lo scambio sia istituzionale che scientifico tra queste due entità. Siamo arrivati a un punto in cui si può concretizzare qualcosa di importante".

L'interesse degli Emirati è reale. A dimostrarlo gli interventi in collegamento a Trieste di diversi rappresentanti delle imprese del paese.

Namir Hourani, direttore del summit: "Considerato l'impegno a livello non solo europeo ma anche mondiale a guidare la sperimentazione sull'idrogeno verde, il Friuli Venezia Giulia e Trieste sono il luogo perfetto per la discussione su questi temi".

Tante le potenzialità dell'idrogeno. Ma la sfida è ottenerlo in modo pulito con l'aiuto delle rinnovabili. A questo era dedicato un panel sulla ricerca.

Rodolfo Taccani, docente di ingegneria dell'università di Trieste: "L'idrogeno, in particolare quello verde, è costoso e ha bisogno di alcuni materiali detti critical raw materials per la sua produzione, come iridio e platino. Per questo è necessaria la ricerca, per ridurre l'utilizzo di questi materiali e per vedere se è possibile produrlo con fonti alternative"

 

Montaggio video Davide Pavanello