Buco nero da record, la Sissa tra i protagonisti della scoperta

Ha una massa che è 33 volte quella del Sole, la maggiore dell'intera galassia: è nato da un collasso di una stella

È grande 33 volte il Sole e ha una stella che gli gira intorno. Il più grande buco nero di massa stellare mai scoperto nella nostra galassia si chiama BH3: ed è anche abbastanza vicino a noi: solo 2000 anni luce: poco, in termini di distanze spaziali. 
È stato individuato grazie al telescopio spaziale Gaia, dell’Agenzia Spaziale Europea, che ha rilevato il movimento di una stella che sembrava orbitare intorno a uno spazio vuoto, ma in realtà riempito dalla massa del buco nero, la cui forza di gravità trattiene anche la luce e lo rende invisibile.
Una scoperta che ha in sé anche un po’ di Trieste. Il primo firmatario è Pasquale Panuzzo, dell CNRS di Parigi, che ha studiato alla Sissa. E tra gli scienziati del team, anche il professor Alessandro Bressàn, ordinario di astrofisica e cosmologia proprio alla Sissa. Che ci spiega perché siamo di fronte a un punto di svolta per conoscere meglio la natura dei buchi neri.

Come notato dagli scienziati, la stella che accompagna BH3 ha concentrazioni di metallo molto basse e questa caratteristica, con ogni probabilità, riguarda anche il buco nero. E proprio la bassa presenza di metalli spiegherebbe le sue dimensioni enormi.
Grazie a scoperte come queste i buchi neri sono diventati oggetti sempre meno misteriosi, spiega. Anche se non sono per niente rari: