"Non è infarto"

Un dolore al petto, la corsa all'ospedale a Formia, la diagnosi di Covid, le dimissioni, la morte in casa. La famiglia di Lucia Chiarelli presenta un esposto. Indagine interna nel nosocomio

"Non è infarto"
Tgr
Il pronto soccorso di Formia

Va in ospedale per un possibile infarto, viene scoperta positiva al Covid e dimessa, ma due ore dopo un malore la stronca sotto gli occhi del marito. 

E’ morta così, l’11 luglio scorso a Formia, Lucia Chiarelli, 69 anni da compiere di lì a pochi giorni. 

La famiglia ora ha presentato un esposto in Procura, per verificare se ci siano responsabilità da parte dei sanitari coinvolti.

Errata diagnosi e dimissioni quantomeno affrettate, dice il coniuge della donna, che l’aveva portata alle 8 della mattina al pronto soccorso del nosocomio Dono Svizzero, per un forte dolore a petto e braccio sinistro, tipico segnale di infarto in corso. 

Dopo i primi accertamenti – che secondo l’esposto ai giudici sarebbero stati effettuati solo in parte - il tampone di prassi, positivo, e poi l’attribuzione dei dolori al virus e le dimissioni. 

Sul caso della signora Lucia sono state aperte anche indagini interne.