Se in ogni tragedia c'è almeno un eroe, quello di Via Monte Giberto si chiama Silvio Paganini, 67 anni, una vita trascorsa a lavorare nei viaggi e nel turismo: l'uomo che è saltato addosso al killer con tutta la forza che aveva. "Dobbiamo a lui se siamo qui a raccontarlo", dicono i superstiti della mattanza.
Paganini ha afferrato la mano del killer con tanta forza da riuscire a fermarlo, e non ha mollato la presa nemmeno quando uno dei colpi maledetti dell'arma semiautomatica lo ha colpito al volto, trapassandogli una guancia. Grazie al suo intervento, anche altri hanno potuto gettarsi su Claudio Campiti per fermare la sua furia omicida e disarmarlo. Senza quel coraggio, quasi sicuramente, il bilancio della strage sarebbe stato ancora più grave.
Non è in pericolo di vita, Silvio Paganini. La pallottola non ha leso organi vitali. Dal suo letto d'ospedale al Policlinico Gemelli, dipartimento emergenza di terapia intensiva, ha raccontato agli inquirenti il suo gesto con semplicità: "Ha esploso il primo colpo, poi ha ucciso la seconda persona, poi la terza donna. Io ero il quarto, ma sono intervenuto."